DOPO L'ESTETICA OGGI

Volgo l'attenzione al famoso e invidiabile dipinto di Botticelli  la "Nascita di Venere"(1482-1485) opera da sempre considerata idilliaca,perfetta.
Ha sempre incarnato l'idea di bellezza femminile quella bellezza inafferrabile  che a solo osservarla entri in uno stato psichico pari alla  Sindrome di Stendhal .
Ma voglio fare delle riflessioni riguardo al concetto di bellezza oggi, ai nostri giorni  cosa intendiamo per bellezza?

 Sicuramente non esiste più quella ricerca dell'estetica quasi ossessionante che ricordiamo nel  periodo del Neoclassicismo  quel movimento artistico-culturale che ha data bellezza ad un'intera Europa.
Oggi parliamo così tanto di estetica questo mezzo estremamente importante oserei dire ormai diventato fondamentale in tutto ciò che noi  facciamo,ma è  sempre  stato fondamentale nella storia della letteratura, nella storia classica e moderna.
 L'estetica un filone della filosofia che si occupa del bello naturale ma che oggi non esiste più.
 Viviamo solo dell' ombra dell'estetica o meglio cerchiamo di seguire degli stereotipi che sono approvati dalla società, abbiamo perso da tempo il valore del bello l'essenza del bello.
L' estetica ci ha completamente invasi tramite i continui messaggi che la nostra società ci lancia,siamo continuamente bombardati di stereotipi da seguire. Il bisogno estremo di dover nutrire un'immagine artificiale di noi stessi.

Ma dopo l'estetica?

 Crolla  un mondo di paglia,un mondo interiore così tanto friabile e facilmente calpestabile dove ognuno può mettere il proprio seme e contaminarci in maniera quasi naturale.
E da qui tutte le forme di insicurezza di depressione che stanno invadendo la società 
un'intera popolazione ammalata.
Ammalata di cosa? 
Ammalata di un quotidiano che pian piano ci deteorizza  ma con  molta nonchalnce   noi lasciamo fare, tanto crediamo che nessuna cosa ci tange.

Invece no... 


Proviamo a chiudere i nostri occhi    anche solo per qualche minuto dimenticarci di ciò che dobbiamo fare,di ciò che dobbiamo indossare di ciò che dobbiamo essere
Archiviare per qualche minuto i nostri fardelli e ascoltare liberamente il nostro corpo.
 Sentirci padroni di noi stessi si,padroni sembra una cosa banale ma non lo siamo mai.
Abbandonarci alle sensazioni primarie del nostro corpo 
Abbandonarci all'ascolto  della voce della persona amata 
 e sentire che dentro di noi c'è un mondo che forse non scopriremo mai perché è  talmente sconfinato da metterci più di una vita a capirlo.


GINEVRA   CICATELLO


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