Accentuo dei passi avanti è mattina, per le strade si sentono solo le orme di una notte vissuta a pieni polmoni .
I miei passi fanno  un leggero accenno sempre più avanti come se dovessero  essere presenti  ad un evento.
Fluiscono energie, immagini indispensabili per la mia mente.
COSA DEVO ESSERE?

CHI DEVO ESSERE ?

COSA MI È STATO DETTO DI FARE ?

DOVE DEVO ESSERE ?
 I passi iniziano sempre più velocemente  a retrocedere , non sento il più il ritmo delle mie suole, percepisco il fiato pesante, come se fosse in perfetta simbiosi con la pesantezza dei miei pensieri.
Vivo di immagini, la mia immagine è quella di un uomo che vive nella profondità dei primi vagiti,  ma  dall' altra parte scopro un essere che vive di consuetudini usi e costumi strutturati e ben definiti.

COME DIRE..?
 Come se la propria esistenza si basasse sul digitare un tasto di una  solita macchinetta di cui la nostra vista è pienamente  abituata a vedere.
Quelle che ripetutamente hanno su scritto "DIGITA UN TASTO"
Adesso è arrivato il momento di premere il mio tasto, "dove guardo? Esistono una miriade di questi ridicoli tasti! "
Cosa faccio ?

Come mi comporto adesso?

Ancora una volta leggo:"DIGITA UN TASTO "

 Chiudo gli occhi è come se la mia mente per mio volere si oscurasse da tutto ciò che in questi anni ha imparato e assorbito , la mia anima e il mio corpo prendono la forma di un essere informe .

Sento  solo la sensazione di una leggera increspatura delle mie labbra che lascia trapelare un sorriso.
 Ascolto soltanto il BIP del tasto digitato.
Bip...

Gioco, rischio enormemente , rivolgendo il mio corpo lentamente dalla parte  opposta di cui mi trovo.
Indosso una  maschera che mi permette di agire  non lascindo tracce.
Decido di sottrarre la mia scatola e di rovistare in delle altre scatole,  una volta un' anima mi disse : << ognuno possiede la propria scatola non tutti hanno il privileggio di rovistare nelle altre scatole, ogni scatola è un grande museo. >>
Sposto la mia attenzione verso gesti,  sorrisi,  parole,pensieri, obblighi, doveri  già conosciuti già detti e trapassati.
Chiedo  ad un anima non strutturata materialmente: TI È MAI CAPITATO DI FERMARTI E ASCOLTARE DUE CHE PARLANO, INCROCIARE QUALCUNO PER LA STRADA ED ESSERE INCURIOSITO E IMMAGINARE LA VITA DI OGNUNO DI LORO? DI COME AMANO?
Ti prego taci per me
 non rispondere adesso  in realtà in questo momento non ho mente per ascoltare la tua risposta.

 Guarda quel tipo laggiù che aspetta il caffè.... si, quello.
Lui come miliardi di  generi di persone fa  parte dell' educazione del non   fare:
 << NON FARE ALTRIMENTI ACCADE QUESTO>>perché tu devi  essere perfetto  e ti è stato raccomandato di  eccellere su tutto e tutti.

Adesso sempre di quest' uomo ascolta il pensiero

 SILENZIO....

sei riuscito ad individuarlo?
<< Starò facendo bene ?
Posso aggiungere questo o quello  forse... mi criticheranno...>>

Hai ascoltato ?

 La paura di essere se stessi, la paura che è nettamente l'antitesi alla risata se abbiamo paura è solo perché ridiamo poco. La continua accettazione del proprio destino senza obiezioni.

Niente di nuovo... niente di segreto in queste scatole non hanno più nulla da nascondere non  hanno più nulla da dire...

Nulla!

ritorno al mio piacere, dove lo sporco si sublimava all ' eros per far diventare infinito il mio segreto.




GINEVRA CICATELLO




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